martedì, ottobre 23, 2007

Living two consciences?-Convivono in noi due coscienze?



Ho raccolto diverse email, nonchè commenti
sparsi nei siti dove Jungometro opera.

"Sono interessata a tutto quello che riguarda
la spiritualità..vorrei sapere se fa dei seminari
a Torino il loro costo e le date...la ringrazio
e la saluto...Cristina

Seguo con interesse tutti i suoi articoli
dall'inizio di questo 2007.Li trovo meravigliosi,
originali , inquietanti e istruttivi.Quando e se
ritornerà a fare le conferenze su skype?Silvia

Ezio, Franco, Manuela e Ingrid, anche loro
chiedono notizie su mie eventuali conferenze"

Ecco questo è il senso... di diverse email che
ricevo nelle mie caselle di posta.
Queste lettrici e lettori mi chiedono se il
sottoscritto tiene conferenze sugli argomenti
di cui parla e scrive.
Posso rispondere che al momento, tenere
seminari o conferenze non rientra nei miei
piani e nel caso in cui dovessi intraprendere
questa " strada", di sicuro ne sareste informati.
Chi mi conosce sa che il mio percorso è molto
solitario e di ricerca. I risultati di ogni mia
scoperta personale, vengono sempre trasmessi,
comunicati e condivisi con quelle persone che
mi seguono e supportano nella mia regione ma
anche donati a quei lettori che io ritengo
particolarmente dotati e inclinati verso certi
studi.
Grazie sempre per la vostra premurosa presenza.
Davide



Convivono in noi due coscienze?

Sembra che siano almeno 2 coscienze:
una personale e l'altra definita nascosta,
inconscia e secondo chi scrive,
transgenerazionale e psicogenealogica.

La coscienza familiare ci tiene legati in modo così
oppressivo, da farci sentire obbligati a identificarci
con le sofferenze e le colpe commesse da altri.
Ciascuno di noi non è consapevole di ciò, però
veniamo inspiegabilmente coinvolti nella loro
colpa come pure nell'innocenza, nei loro pensieri,
nelle preoccupazioni e nei sentimenti, persino nei
loro conflitti e nelle relative conseguenze, o nei loro
obiettivi e nelle azioni da loro compiute.

E' mio parere personale che esistano simboli
" specifici" ricavabili oltre che dal proprio grafico
natale ( astrologia), anche dai propri nomi di
battesimo e attraverso la data di nascita, che
potrebbero illuminarci in questa direzione, se
aprissimo maggiormente al simbolismo dei miti
in specialmodo a quelli personali.



Per esempio, se una figlia rinuncia a formare una
famiglia propria per accudire i vecchi genitori, e
viene derisa e disprezzata dagli altri fratelli per
questa sua scelta, siatene certi che un " giorno"
vi sarà di sicuro una nipote che imiterà la vita di
questa zia e, senza rendersi conto del legame
passato... e potersene difendere, sarà soggetta
diciamo alla stessa sorte.
In questo caso si è messo all'opera, contrariamente
alla nostra coscienza personale che percepiamo,
un altro tipo di coscienza più ampia, di tipo
transgenerazionale, che agisce di nascosto e che
precede in ordine di importanza, quella personale.
Come se la nostra coscienza personale ci impedisse
di accorgerci di quella nascosta e più allargata, e per
questo, succede spesso che noi la contrastiamo
senza saperne il motivo.


La coscienza personale di cui sentiamo la presenza,
è al servizio di un ordine che si manifesta attraverso
istinti e bisogni .
La coscienza detta psicogenalogica invece, operando
di nascosto e rimanendo inconscia, non ci dà questa
possibilità di riconoscere questo " ordine".
In questo caso ne avvertiamo solo gli effetti e il più delle
volte dalle sofferenze che subiamo.
La coscienza cosiddetta personale che è in primo piano,
è in relazione alle persone con cui siamo legati fisicamente
e quindi ai genitori, ai fratelli, parenti, amici, partner e figli.

L'altra coscienza di tipo transgenerazionale( nascosta),
invece, si fa carico di tutte quelle persone, fatti e situazioni
che abbiamo come dire, esclusi dalla nostra anima come
pure dalla nostra coscienza, sia perchè li temiamo o li
condanniamo, sia perchè vogliamo opporci al loro destino.
Oppure perchè altri, nella nostra sfera familiare, si sono
macchiati di colpe nei loro confronti, senza che tale colpa
fosse stata riconosciuta o espiata.

Sembrerebbe che esista..... un " dare e avere" a cui
nessuno possa opporsi.


Può essere stato che qualcuno ha dovuto pagare
per quello che noi abbiamo ricevuto, preso senza
averne avuto il riconoscimento o ringraziamento.
Infine, si può dire che questa coscienza.... si prende
cura e carico degli esclusi, dei non conosciuti, di
quelli che sono stati ignorati o dimenicati per paura.
Non darà pace a coloro che si sentono al sicuro,
fino a quando essi non daranno, un posto e una
voce nel loro cuore, agli esclusi.

Insciallah
Davide