martedì, aprile 17, 2007

My experiences of dreams and correspondences sincroniche of the day later- Mie esperienze di sogni e corrispondenze sincroniche del giorno dopo


"Chi sono io?
Sono pura consapevolezza, pura potenzialità,
un campo di tutte le possibilità.
Io non sono nè il corpo, nè la mente.
Sono colui che ha il corpo e ha la mente.
Lo spirito, l'unico Essere, diviene tutto ciò,
e quella essenza è onnisciente,
onnipresente e onnipotente".
Vedanta










Il bagaglio onirico(?) di stanotte è stato davvero
notevole, come pure l'impatto emotivo che ne è
derivato nella prima mattinata, dopo nemmeno
un'ora dalle mie riflessioni analitiche e razionali
del sogno fatto.
Insomma avevo tracciato, un ricco promemoria
di episodi, immagini, simboli , quando entra una
cliente in libreria, cercandomi un libro di garzanti
del 1991, che guarda caso(?), ripeteva e spiegava
in forma chiara e nemmeno tanto difficile, gli stessi
concetti che io stesso avevo precedentemente scritto
nella mia agenda ormai famosa, " oggetto, luogo"
dove descrivo giornalmente le mie esperienze
esterne ed interne.

Vedo una chiara similitudine fra uno dei tanti
sogni che Jung faceva in certi momenti carichi
di tensione emotiva.
La sua tesi si sposa molto con la mia concezione
personale dell'arcano maggiore dei tarocchi chiamato
l'eremita( chronos, saturno per gli astrologi).

Questo simbolo troneggia nel mio cielo natale,
nella IX casa e nel segno del Sagittario.
Simbolo da me ereditato genealogicamente,
dal bisnonno paterno.
Ad esso si contrappone(?), l'aspetto trigonale
fra la luna e nettuno entrambi in due segni di
acqua( pesci e scorpione) ed in 2 case definite
" occulte" già nei tempi arcaici.
Beh questo aspetto astrologico, mi ha permesso
da sempre di spaziare all'interno e all'esterno con
relativa facilità, facilitandomi molto la comprensione
di certi meccanismi inconsci e permettendomi anche
di poterli analizzare e descrivere successivamente
con fredda lucidità razionale( mercurio al trigono di saturno).

Come Jung, anche chi scrive, aveva avuto tanto tempo
fa simili dubbi circa il " normale gioco delle parti" fra
la mia personalità saturnina e quella nettuniana-lunare.
Ho potuto constatare che nulla aveva a che vedere con
un certo tipo di frattura o dissociazione, ma anzi l'averlo
riscontrato negli scritti della sua vita, mi fu di grande
aiuto, perchè è naturale che questo possa verificarsi
contemporaneamente in ogni individuo.

Nel caso di Jung, la personalità 1 era attratta dalle
scienze naturali, quella 2 invece, dalla storia antica,
dalla filosofia e dalla mistica.
Nel suo caso fu un libro di Krafft-Ebing sulla psichiatria,
che illuminò la sua vita e diede la risposta che sappiamo.

Nel mio invece furono i suoi scritti " sincronicità e archetipi
dell'inconscio collettivo" che come un flash mi illuminarono
circa la spiegazione e l'interpretazione dei simboli astrologici
e onirici,e confrontarli col vissuto quotidiano.

Sempre collegato al mio sogno di stamani ed all'incontro-
scambio successivo, ricordo bene il tempo in cui avvenne
la scissione fra Jung e il suo maestro-collega Freud,
(è scritto nella sua lunga biografia edita da rizzoli), egli
attraversò un periodo davvero brutto pieno di incertezze
e di disorientamento interiore, che lo spronò a intraprendere
un profondo studio all'interno.
Arrivò persino a pensare che questo senso di oppressione
che provava dentro di sè, fosse sintomo di un disturbo psichico
patologico.

Fu proprio in questo frangente che incominciò ad aprirsi
completamente alle immagini ed agli impulsi dell'inconscio.
Decise di fare qualunque cosa gli venisse in mente, e il suo
primo ricordo fu di quando aveva 10 anni circa, a quella età
gli piacevano molto i giochi di costruzione.
Questo flusso di ricordi del gioco spontaneo, gli fece capire
quindi che aveva perso " il bambino che abbiamo dentro".
Con grande coraggio, si sottomise allora alle proprie fantasie
fanciullesche, cominciando a metterle in scena.
Il risultato fu davvero eccezionale, perchè durante il gioco,
riaffiorarono fantasie, scene e simboli che erano stati
rimossi e improvvisamente fra queste immagini: il simbolo
che allora piccoletto lo aveva seriamente colpito all'interno.
Da quel giorno, come d 'incanto cessarono i disturbi
ed il suo senso di oppressione scomparve.


Alla donna di cui vi ho fatto cenno prima, abbisognavano tali
notizie ed io con questa storia di Jung abbinata ad un'altro
libro... che le ho prontamente consigliato, chissà che non
abbia contribuito ad un' altra meravigliosa " coincidenza
significativa".
Permettevi di consigliarvi anche solo come mero esercizio
quello che è già stato proposto e consigliato da uno
scienziato e studioso della psiche: Gustav Jung.

Ritiratevi interiormente... e fate volare la vostra fantasia,
sino alla vostra infanzia se potete, oppure sedetevi e
cercate di scrivere e completare una fiaba.. qualunque
vi venga in mente ,senza badare alla forma,purchè sia
frutto della vostra fantasia del momento.
Nel riprenderla...scoprirete simbolicamente qualcosa
che forse in quel momento vi serviva e che non pensavate
che avevate già dentro di voi.

Volevo concludere con qualcosa che forse può risultare
interessante per chi opera nel mondo dei e con i bambini.
Non voglio atteggiarmi perchè non lo sono, e non potrei
mai sostituirmi ad un educatore ruolo così importante e
determinante per la crescita e lo sviluppo del " futuro uomo".
Ma come fruitore di biblioteche di un certo tipo, posso
solo riportarvi questo assunto dello Stewart, sull'immaginazione
archetipica nei bambini.

"I bambini sviluppano il senso di chi essi sono attraverso il
gioco simbolico.Da adulti facciamo la stessa cosa, ma la
chiamiamo immaginazione attiva o creativa.
Il gioco simbolico dell'infanzia è l'incarnazione dell'immaginazione.
E l'immaginazione è gioco, cioè gioco con le immagini.
Gioco e immaginazione funzionano da fonte dinamica della
coscienza mitica".

Davide